La Guida francese apre le porte al restaurant-cocktail bar nikkei di Torino.
Il risultato è il miglior riconoscimento possibile per coronare un anno già pieno di soddisfazioni. A essere premiata, nella fattispecie, è la cucina di Alexander Robles, l’executive chef di origine peruviana approdato nel locale di via Maria Vittoria, a pochi passi da Piazza Vittorio e dalla Gran Madre, a febbraio 2022.
Le due anime del locale Noemi Dell’Agnello e Matteo Fornaro – rispettivamente responsabile di sala e pasticceria e bar manager – lo hanno scelto per apportare un ulteriore salto di qualità a un’insegna che si era già fatta notare nella scena torinese e ancor prima ligure, in un ristorante con terrazza (Azotea appunto, in spagnolo) vista mare a Laigueglia (SV). La duplice anima di cucina e cocktail, combinata alla proposta nikkei, di contaminazione giapponese-peruviana, delinea tuttora, a cinque anni di distanza dall’apertura, i tratti di un luogo unico e inimitabile: a Torino, in Italia, in Europa e forse anche nel mondo.
“L’inserimento in Guida Michelin è sicuramente la ciliegina sulla torta in questo 2023”, dice Noemi Dell’Agnello, proprietaria e responsabile di sala. “Dopo i riconoscimenti degli ultimi mesi, posso dire che sono molto orgogliosa della nostra squadra ed entusiasta dell’opportunità di far parte di un progetto che sta crescendo anno dopo anno. Abbiamo lavorato molto per far conoscere la nostra idea di fine dining incentrata sul dialogo tra cucina e miscelazione e raggiungere questo importante risultato ci spinge a farlo ancora con più determinazione di prima“.
“All’inizio, Azotea vedeva la miscelazione come fulcro centrale della proposta mentre adesso possiamo dire di essere riusciti a offrire ai nostri clienti un’esperienza completa. Questo riconoscimento ne è la conferma” ha detto il bar manager Matteo Fornaro. “A distanza di sei anni dall’apertura in Liguria, siamo grati per come Torino ci ha accolto, abbracciato, adottato e anche per l’incredibile curiosità che i torinesi stanno mostrando per una cucina così fuori dagli schemi. L’ingresso in Guida Michelin è per noi un risultato insperato: una delle soddisfazioni più grande della nostra carriera lavorativa“.
“Che cos’è per me la Guida Michelin? Un grande orgoglio“ ha dichiarato lo chef Alexander Robles. “Fin da quando ho iniziato a cucinare, sognavo un giorno di poter entrare in Guida con un locale in cui ero lo chef. Oggi tutto questo è successo e la soddisfazione è sicuramente doppia perché ho raggiunto questo risultato con un progetto nel quale riesco a esprimere al meglio la mia identità. Da domani sarò a lavoro con la mia brigata per lavorare alla nuova proposta e non vediamo l’ora di vedere quali risultati ancora potremo raggiungere”.
LA SCHEDA DELLA GUIDA MICHELIN
L’introduzione della scheda della Guida Michelin di Azotea premia gli ambienti interni, considerati “il vero leitmotiv del locale”. Le caratteristiche principali? “Le pareti anticate, […], addobbate con piante rampicanti per dare una sensazione di vegetazione sudamericana”.
Il motivo dell’ingresso in Guida Michelin è però indubbiamente la cucina, che “mette al centro il Perù, terra di origine dello chef”. Tra le righe, c’è spazio anche per alcuni consigli sui piatti da ordinare. “Potrete scegliere tra le suggestioni iniziali, i Tacos di ombrina” delle tapas, con pesce in oliocottura, tortillas di mais, guacamole, salanova, edamame e nattō, oppure per Mare Freddo, un antipasto con “tanta freschezza e gusto grazie alla salsa di soia, umeboshi, alga yuyo”.
Al termine della scheda, non possono poi mancare parole di elogio sull’altra anima del locale: quella guidata dal bar manager Matteo Fornaro. Per accompagnare la cena, è infatti “Vivamente consigliato un buon cocktail […] come l’americano allo yuzu”. Il cocktail con piacevoli note amare e agrumate, un twist on classic sull’Americano con Campari, Azotea Vermouth Blend, sake allo yuzu, soda e lemon bitters, è un grande signature sempre presente in carta, assieme a drink come Asian Mary, Pisco Sour, Cynara, Todos los santos, Nuvole rosse e Tobacco road.
L’ULTIMO DI UNA SERIE DI RICONOSCIMENTI
Sebbene sia di notevole importanza, l’ingresso in Guida Michelin è solo l’ultimo riconoscimento che certifica la bontà del lavoro svolto da Azotea. Il primo risale a ottobre 2022 ed è stato assegnato alla quarta edizione dei TheFork Restaurant Awards organizzati da TheFork e Identità Golose. Si tratta del premio Influencers’ Choice Award, ottenuto per “aver saputo comunicare al meglio attraverso social e web il proprio concept, la sua location esclusiva e la sua continua ricerca di contaminazioni nippo- peruviane nelle sue mille sfumature”. Nella stessa occasione, il restaurant-cocktail bar si era anche classificato tra le 10 nuove aperture più apprezzate d’Italia nel recente periodo, secondo un novero di 46 top chef e i lettori dell’applicazione di prenotazione TheFork.
Il secondo riconoscimento è arrivato solo due mesi dopo, a dicembre 2022, ed è stato consegnato dalla guida EDT I Cento di Torino. Si tratta del premio “Cocktail & Cucina”, inaugurato proprio con Azotea, per premiare la sua proposta (nikkei) a metà tra quella di un ristorante e di un cocktail bar. “La chiave per godere al meglio della cucina del ristorante”, secondo i tre redattori della guida Luca Iaccarino, Alessandro Lamacchia e Stefano Cavallito, è stata proprio “il connubio tra il percorso gastronomico e l’abbinamento dei cocktail”.
Se il terzo traguardo, l’inserimento nella guida BlueBlazer tra i 100 migliori cocktail bar in Italia, è un omaggio al lavoro svolto dal bar manager Matteo Fornaro, il quarto e ultimo riconoscimento vede nuovamente protagonista anche l’anima culinaria di Azotea. Si tratta del premio Contaminazioni firmato Debic e assegnato dalla Guida Identità Golose 2023, nella quale il locale ha fatto anche il suo esordio. La motivazione è da leggersi proprio nel ruolo gastronomico di ponte che l’insegna riveste tra la cultura peruviana e quella giapponese e che dimostra di saper esplorare con consapevolezza in ognuna delle due anime. Il miglior assaggio della proposta lo si apprezza sicuramente nel menu degustazione Azotea Experience, dove a ogni piatto dello chef Alexander Robles è accostato un sip (sorso alcolico, a bassa gradazione alcolica o analcolico) studiato ad hoc dal bar manager Matteo Fornaro.
L’intenzione di Azotea è quella di non fermarsi qui. Sicuramente, però, oggi ha un buon motivo per farlo: festeggiare un traguardo di grande, estrema, importanza. Per Noemi, Matteo e Alexander.