
NIKKEI COCKTAIL RESTAURANT
Perù e Giappone distano più di 15.000 km in linea d’aria. Due mondi separati, diversi, lontani, che oggi si incontrano tra le mura di Azotea, a Torino. Da sempre il nostro progetto è incentrato su un’idea ben precisa: esaltare il mondo nikkei, che è fatto di contaminazioni nippo-peruviane, nelle sue mille e più sfumature.


il concept
La cucina di Azotea è quanto di più emotivo e libero possa essere realizzato tra gli sconfinati paletti del mondo nikkei. Sono tanti gli stimoli gastronomici che derivano dall’incontro tra Perù e Giappone, e sono tanti i sapori e i profumi che ne fanno parte.
Se le ricette peruviane si caratterizzano per l’intensità gustativa, l’arte culinaria nipponica si distingue per la pulizia stilistica. Il perfetto equilibrio è ciò che ricerchiamo costantemente nei nostri piatti e negli abbinamenti con i cocktail.
I cocktail sono infatti il perfetto accompagnamento delle tapas e dei piatti e con essi condividono l’esaltazione degli ingredienti sudamericani e asiatici all’interno della stessa ricetta.
Whisky giapponese, sake e lime, sono alcuni dei protagonisti della sezione Orient Express, mentre nel capitolo Sudamerica si parla di mezcal, tequila, rum, pisco, tamarindo e sciroppo d’agave.
Noemi
Dell’Agnello
È una delle due componenti che ha dato vita ad Azotea. Anima della sala, la sua più grande qualità è quella di saper infondere a tutti l’entusiasmo per la cucina nikkei. Nella sua carriera ha ricoperto molteplici ruoli in sala e al bar, lungo tutta la Penisola.
“Del mondo nikkei mi affascina quella linea così impalpabile tra quello che si può e quello che non si può fare”
Matteo
Fornaro
È l’altra metà di Azotea. Bar manager e socio insieme a Noemi. Originario di Vercelli, cresciuto con la passione della fotografia e della grafica, sceglie il mondo della miscelazione come vocazione. La sua carriera è fatta di corsi di formazione, di viaggi, di esperienze e di una insaziabile curiosità.
“Gli elementi d’arredo di Azotea sono stati pensati in modo sartoriale, crediamo che il contesto architettonico sia fondamentale nella creazione dell’atmosfera del nostro locale, tanto quanto la cucina e la miscelazione”

lo chef
Alexander Robles
Originario della peruviana Cuzco, Alexander Robles è il nostro executive chef. Nato e cresciuto in mezzo al cibo, inizia da subito a lavorare in cucina, nei ristoranti dei nonni.
Colleziona esperienze presso Marco Avidano a Chieri e al ristorante Del Cambio sotto i dettami dello chef Riccardo Ferrero, finché non sente il richiamo della sua terra natia. Torna in Perù, alla corte di uno dei più importanti chef peruviani: Gastón Acurio. Da lì in poi la consapevolezza delle sue capacità cresce sempre più e lo riporta prima in Italia a Villa Tiboldi, come sous-chef sotto la consulenza di Davide Palluda, 1* Michelin e poi in Arabia Saudita, dove diventa un punto di riferimento della cucina italiana all’estero.
Voglio proporre la mia personale idea di questo mondo affascinante, che è parte di me e mi rappresenta nel profondo: sento che questa è la mia strada”
